Crocchette di Zucca Ripiene di Formaggiuso (dove "formaggiuso" sta per "formaggio fuso")
E' inesorabilmente tornato l'autunno. La magia delle foglie che cadono, il sole che tramonta con nubi più fredde e... etchiù! Poesia? Magia? Io sono a letto con la febbre, e SOLO questo mi ha permesso di rimettermi a scrivere sul Blog... Ma, tant'è. Quando ancora non ero così raffreddata da scambiare il gusto del gorgonzola con il galbanino, mi sono cimentata in questa ricetta così esaltante che non poteva passare inosservata! QUINDI, bando alle ciance, ai fazzoletti moccolosi (con cui devo anche asciugare il monitor...!!) e al freddo nelle ossa: partiamo con gli ingredienti (che MIRACOLOSAMENTE sta volta li avevo tutti!):
una zucca mantovana (che da pulita dev'essere circa 500 gr)
un uovo
pangrattato come se piovesse
parmigggggiano
pepe
una cipolla media (dipende dal grado di alitosi desidereata)
sale
olio evo
un formaggio a scelta per il ripieno (io ho messo mozzarella, ma vorrei provare con un ripieno di gorgonzola..mmm....)
Ora vediamo di capire come agire senza rovinare la poesia autunnale o far crollare dei saldi principi zen. Prendete il computer e cercate un film a scelta di samurai. Guardatevi tutte le scene possibili con la katana. Perchè? Bhe, io non so che forza fisica abbia un essere umano medio, ma la mia zucca mantovana era un sercio, dura come un sampietrino e resistente agli urti come uno pneumatico. Allora, la zucca mantovana... Infatti, ma perchè!? Io prima di assaggiare l'impasto, mentre bestemmiavo con i miei aiutanti (eh si, ci siamo evoluti!) per cercare di separare la polpa della zucca dalla buccia marmorea, mi chiedevo solo una cosa: MA PERCHE' CAVOLO NON HO COMPRATO LA ZUCCA GIALLA GIA' TAGLIATA!??!? L'unica risposta che mi sento di darvi è che la zucca mantovana, che è questa (o almeno credo lo sia!), è la cosa più dolce e buona che lingua umana abbia mai avuto l'onore di assaggiare. Le papille ringraziano (a anche la bolletta del gas, visto che passa dal marmo al burro in 10 minuti!!!). Però, prima di arrivare a questa consapevolezza angelica, ho passato tutti i gironi dell'inferno con la mia katana, non c'è altra soluzione.
Quindi: allenatevi!
Dopo questo allenamento (che anche senza mare viene bene) direi che potete iniziare ad inveire contro la vostra zucca. Potete farcela! Allora, dopo che sarete ricoperti di filacci di zucca in tutte le parti anatomiche conosciute ed esposte, cercate di eliminare i semi e ricomporre il risultato in tanti dadini di polpa gialla. Riponete con cura la katana, chiamate l'ambulanza per gli eventuali decessi avvenuti in cucina e dedicatevi alla cipolla.
Qui dovrebbe essere facile, tagliatela finemente con una mezzaluna e stop.
Ora, un goccio d'olio in un padellone che riesca ad ospitare comodamente i dadini di zucca (ed eventuali dita mozzate) poi mettete la cipolla e la zucca. Salate bene, fatela saltare e, dopo aver messo mezzo bicchiere di acqua, coprite con un coperchio. Ora dedicate i 10-15 minuti in cui la zucca si cuoce per:
piangere i caduti in questa battaglia con la katana
chiamare i parenti delle vittime
organizzare un funerale
pulire la cucina dai residuati bellici.
Fatto questo, togliete il coperchio, fate evaporare TUTTA l'acquiccia rimasta e trasferite il tutto in un ciotolone. Con una forchetta schiacciate tutto fino a farlo diventare un purè. Aggiustate di sale e pepe e fate raffreddare un po'. (nel frattempo potreste tagliare il formaggio scelto in dadini piccini). Unite l'uovo, il parmiggiano e tanto pangrattatto quanto vi serve per ottenere un composto abbastanza appallottolabile.
Ora, respirate. La cosa migliore secondo me (e secondo tutte le nonne del mondo) è mettere una bacinella piena d'acqua sul tavolo da cucina, ma non contro il malocchio, bensì per bagnarvi le mani in modo che la poltiglia non diventi un secondo strato epidermico sulle stesse. Quindi, con l'accortezza di bagnarvi le mani ad ogni polpettina, fate delle pallette (e non dei polpettoni disumani come ho fatto io per la poca voglia che avevo!). In ogni palletta mettete uno o due dadini di formaggio e fatela rotolare nel pangrattato.
Fatto questo, ungete una padella e mettetele in forno finchè non sono dorate. Oppure, friggetele in padella... tanto la prova costume non si deve più fare!
Il risultato è stato sorprendente e, se siete fortunati come me, avrete ancora qualche aiutante superstite per gustarle, sennò... bhe, potreste sempre invitare i parenti delle vittime! :)
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