lunedì 10 ottobre 2011

Pesto di Pistacchi con Speck saltato in padella!!!!!!

Devo ringraziare assolutamente Nico per avermi messo a conoscenza di questa ricetta ipercalorica sicula, la mia buzza ringrazia. :)
Avete presente i pistacchi no? Quei cosini verdi, bruttini, che non si comprano mai perchè costano un botto e spariscono con la stessa facilità di un cubetto di ghiaccio al sole? (o come un pezzo di formaggio nelle fauci di Pacha!?). Ecco perfavore COMPRATELI. Finiranno lo stesso come sopra, ma godrete come mai nella vostra vita.

  • un pacco di pistacchi da 250 grammi
  • una confezione di panna da cucina
  • sale
  • pepe
  • speck (2 o 3 fette)
  • olio evo
  • un bavaglio
E' una ricetta semplicissima, banalissima, e ottimissima. Allora innanzitutto mettetevi un bavaglio ben stretto, meglio ancora sarebbe un bel silver-tape da rapimento. Poi iniziate a sbucciare i pistacchi (avete capito il perchè del bavaglio) assicurandovi:

  1. di essere chiusi in cucina
  2. di avere dietro le spalle un supervisore allergico ai pistacchi con machete
  3. di aver legato il cane (con il silver-tape) alla sua cuccia
Se riuscite ad andare a fondo nella pratica senza sgarrare, mettete i pistacchi con un bel pò d'olio nel mixer (o in una ciotola e andate di minipimer o... o col martello, l'ho fatto, funziona). Frullate fino a farlo diventare una pappiccia da vomito dell'esorcista e aggiungete la panna. Poi mettete il pepe e nascondete in una cassetta di sicurezza il composto. Intanto fate la pasta che preferite, penne, fusilli, TROFIE, o... se proprio volete essere crasti, GNOCCHI!
Prendete un padellone e in un pò d'olio fate saltare lo speck ridotto in straccetti. Quando la pasta è fatta (tenete sempre da parte un pò di acqua di cottura), unitela al pesto di pistacchi e ai ricciolini di speck..
Ciò che succede alle vostre papille gustative è l'effetto ola, mentre quello che potrebbe succedere ai commensali è... decisamente questo:

Buon Appetito!!!!!

Simil-Taboulè con Quinoa


"Lo sapevate che il prezzemolo ha più vitamina C di qualsiasi altra pianta!? E cosa ci diceva la mamma ogni autunno? "mangia le arance che hanno la vitamina C contro il raffreddore". Ecco, ora siamo cresciuti, siamo più furbi e ci imbottiamo di prezzemolo come fossimo dei pesciotti da fare al forno." (da immaginarlo detto da vulvia).
Il taboulè è generalmente un piatto estivo, si mangia freddo di frigo ed è un antipasto limonoso. Ma, secondo la mia idea, essendoci limone (vit. C) e prezzemolo in quantità industriali è un'ottimo alimento-integratore per l'autunno no? Allora iniziamo!

  • 250 gr di prezzemolo (o come dicono a roma 'na cofana)
  • una cipolla rossa (o 2 cipollotti)
  • un limone
  • 60 gr quinoa (eh, volendo si dovrebbe fare col bulgur, introvabile o col cous cous.. che era finito!)
  • un pomodorone maturo
  • pepe
  • sale
  • olive nere
  • olio evo
Ovviamente questo non è l'originale taboule che non ho mai avuto il piacere di mangiare, ma una rivisitazione. L'unica cosa che so del taboule è che dev'essere praticamente prezzemolo con qualche grano solitario di bulgur o di cous cous (o di quinoa nel nostro caso!).
Quindi dopo essermi arrovellata su come sostituire il bulgur (che si dovrebbe rinvenire a freddo!) con il couscous ho avuto una rivelazione divina, degna dell'arcangelo gabriele, che per oggi chiameremo solo l'angelo della credenza. Tale rivelazione, che a caratteri dorati si faceva strada nella mia mente era, più o meno testualmente: "oh corbezzolina! Ma io non ho neanche un miserrimo granellino di cous cous!" (ok, il mio angelo era più sboccato, ma va bene così)
Quindi ho sostituito con la quinoa che invece va cotta bene (20 minuti) e che è un concentrato di proteine non indifferente!
Quindi cuociamo la quinoa (in acqua salata!), e intanto armiamoci di mezzaluna e tritiamo 250 grammi di prezzemolo... Un lavoraccio... contate anche che il prezzemolo è la pianta in assoluto con più clorofilla... sapete cosa significa? Che è un potentissimo colorante, che macchierà senza pietà, tagliere, pavimento e chi più ne ha più ne metta!
Ma se vi vestite di verde, diciamo... Così, non dovreste avere particolari problemi! :)
In una pausa-tritaggio, mettete la quinoa BEN SCOLATA in un ciotolone con il succo di limone e un filo di olio (per circa 20 minuti). Continuate a tritare prezzemolo (ne avrete per un bel po'!), poi passate alla cipolla, alle olive e al tagliare a pezzettini piccolissimi il pomodoro. Ora unite nel ciotolone tutti gli ingredienti, aggiungete il pepe, mescolate bene, coprite con la pellicola e mettete in frigo per almeno mezz'ora.
Ecco fatto! Ora dovete solo servirlo in coppette carine e ridere del prezzemolo sui denti degli ospiti! (non siate cattivi, mettete a disposizione il bagno con uno specchio!)

Crocchette di Zucca Ripiene di Formaggiuso (dove "formaggiuso" sta per "formaggio fuso")

E' inesorabilmente tornato l'autunno. La magia delle foglie che cadono, il sole che tramonta con nubi più fredde e... etchiù! Poesia? Magia? Io sono a letto con la febbre, e SOLO questo mi ha permesso di rimettermi a scrivere sul Blog... Ma, tant'è. Quando ancora non ero così raffreddata da scambiare il gusto del gorgonzola con il galbanino, mi sono cimentata in questa ricetta così esaltante che non poteva passare inosservata! QUINDI, bando alle ciance, ai fazzoletti moccolosi (con cui devo anche asciugare il monitor...!!) e al freddo nelle ossa: partiamo con gli ingredienti (che MIRACOLOSAMENTE sta volta li avevo tutti!):


  • una zucca mantovana (che da pulita dev'essere circa 500 gr)
  • un uovo
  • pangrattato come se piovesse
  • parmigggggiano
  • pepe
  • una cipolla media (dipende dal grado di alitosi desidereata)
  • sale
  • olio evo
  • un formaggio a scelta per il ripieno (io ho messo mozzarella, ma vorrei provare con un ripieno di gorgonzola..mmm....)
Ora vediamo di capire come agire senza rovinare la poesia autunnale o far crollare dei saldi principi zen. Prendete il computer e cercate un film a scelta di samurai. Guardatevi tutte le scene possibili con la katana. Perchè? Bhe, io non so che forza fisica abbia un essere umano medio, ma la mia zucca mantovana era un sercio, dura come un sampietrino e resistente agli urti come uno pneumatico. Allora, la zucca mantovana... Infatti, ma perchè!? Io prima di assaggiare l'impasto, mentre bestemmiavo con i miei aiutanti (eh si, ci siamo evoluti!) per cercare di separare la polpa della zucca dalla buccia marmorea, mi chiedevo solo una cosa: MA PERCHE' CAVOLO NON HO COMPRATO LA ZUCCA GIALLA GIA' TAGLIATA!??!? L'unica risposta che mi sento di darvi è che la zucca mantovana, che è questa (o almeno credo lo sia!), è la cosa più dolce e buona che lingua umana abbia mai avuto l'onore di assaggiare. Le papille ringraziano (a anche la bolletta del gas, visto che passa dal marmo al burro in 10 minuti!!!). Però, prima di arrivare a questa consapevolezza angelica, ho passato tutti i gironi dell'inferno con la mia katana, non c'è altra soluzione.
Quindi: allenatevi!

Dopo questo allenamento (che anche senza mare viene bene) direi che potete iniziare ad inveire contro la vostra zucca. Potete farcela! Allora, dopo che sarete ricoperti di filacci di zucca in tutte le parti anatomiche conosciute ed esposte, cercate di eliminare i semi e ricomporre il risultato in tanti dadini di polpa gialla. Riponete con cura la katana, chiamate l'ambulanza per gli eventuali decessi avvenuti in cucina e dedicatevi alla cipolla.
Qui dovrebbe essere facile, tagliatela finemente con una mezzaluna e stop.
Ora, un goccio d'olio in un padellone che riesca ad ospitare comodamente i dadini di zucca (ed eventuali dita mozzate) poi mettete la cipolla e la zucca. Salate bene, fatela saltare e, dopo aver messo mezzo bicchiere di acqua, coprite con un coperchio. Ora dedicate i 10-15 minuti in cui la zucca si cuoce per:

  1. piangere i caduti in questa battaglia con la katana
  2. chiamare i parenti delle vittime
  3. organizzare un funerale
  4. pulire la cucina dai residuati bellici.
Fatto questo, togliete il coperchio, fate evaporare TUTTA l'acquiccia rimasta e trasferite il tutto in un ciotolone. Con una forchetta schiacciate tutto fino a farlo diventare un purè. Aggiustate di sale e pepe e fate raffreddare un po'. (nel frattempo potreste tagliare il formaggio scelto in dadini piccini). Unite l'uovo, il parmiggiano e tanto pangrattatto quanto vi serve per ottenere un composto abbastanza appallottolabile.
Ora, respirate. La cosa migliore secondo me (e secondo tutte le nonne del mondo) è mettere una bacinella piena d'acqua sul tavolo da cucina, ma non contro il malocchio, bensì per bagnarvi le mani in modo che la poltiglia non diventi un secondo strato epidermico sulle stesse. Quindi, con l'accortezza di bagnarvi le mani ad ogni polpettina, fate delle pallette (e non dei polpettoni disumani come ho fatto io per la poca voglia che avevo!).  In ogni palletta mettete uno o due dadini di formaggio e fatela rotolare nel pangrattato.
Fatto questo, ungete una padella e mettetele in forno finchè non sono dorate. Oppure, friggetele in padella... tanto la prova costume non si deve più fare!

Il risultato è stato sorprendente e, se siete fortunati come me, avrete ancora qualche aiutante superstite per gustarle, sennò... bhe, potreste sempre invitare i parenti delle vittime! :)

domenica 27 febbraio 2011

Pasticcio di Patate, Zucca e Mozzarella (lo so, dovrei fare la spesa!)

Avete presente il freddo che fa a Siena in questi giorni? Bene, io si!
Quindi, essendo anche domenica, non mi sembrava proprio il caso di andare a fare la spesa... ok opinabile!
ERGO facciamo il reoconto frigorifero:
  • una patata
  • una mozzarella
  • un uovo
  • crema di zucca avanzata
  • un cucchiaio di ricotta di pecora avanzatissima (della serie, raschiamo il barattolo)
  • parmigiano morente
Aggiungendo a questo qualche altra cosa, ho inventato una cosa slurposissima!

Prendete la vostra tristissima patata, sbucciatela e fatela a cubetti e lessatela.
Nel frattempo avendo la crema di zucca già fatta l'ho solo scaldata, se volete farla ex-novo prendete una fettina di zucca, fatela a cubetti e rosolatela in padella con un goccino d'acqua facendola spappolare ben bene.
Una volta lessata la patata (ma, volendo essere ottimisti anche LE patate, magari VOI avete ospiti, e non vorrei vedere sangue in cucina per un'unica patata) schiacciatela e mescolatela con l'uovo, la ricotta, il parmiggiano (più forte di me, più G ci sono, più sono felice), sale, pepe e un goccino d'olio. La zucca ormai sarà pronta. Preparate una pirofila ungendola con olio e ricoprendola di .pangrattato.
Ora, in vero stile ratatouille, mettete uno strato di composto patatoso, uno di zucca, uno strato di fettine di mozzarella e un ultimo strato di patate, ricoprite di pangrattato e, VOILA!
In forno 20 minuti finchè nn fa la crosticina...
(baviccia mia, ma mirke è in messico, niente assaggiatore!)

martedì 25 gennaio 2011

Uova Bazzotte in Nido di Spinaci (siamo poetici, lo so)

Allora, chi caspio lo sa che sono le uova BAZZOTTE?
Io non ne avevo idea. Ma pensando: bazzotto-barzotto... Ed è proprio così!
(tutti quelli che non sanno cos'è "barzotto", o sono uomini bugiardi, o sono donne fortunate)

Quindi, visto che nella ricetta di piselli non se ne usano, partiamo con gli ingredienti:

  • un uovo fresco a persona
  • spinaci (circa 400g per uovo, sembrano tanti e poi dopo la cottura si ritirano a bestia)
  • latte (o panna, ma solo un cucchiaio)
  • salvia (un paio di foglioline)
  • pecorino stagionato
  • sale q.b.
  • burro
  • la spezia che più vi piace!
Allora è TUTTO molto semplice per gli spinaci, difficile per le uova.
Quindi partiamo dagli spinaci.
Lavateli e puliteli, e ancora bagnati metteteli in pentola con il coperchio.
Quando saranno appassiti aggiungete sale, un po' di burro, la panna (io non ce l'avevo MIRACOLO e ho usato il latte) e la salvia.
Ho fatto amalgamare tutto e ho spento il fuoco.
Nel frattempo ho messo l'acqua fredda in un pentolino e ho iniziato a lottare con le uova.

Allora per ottenere le bazzotte, non dovete assolutamente comportarvi come per avere un barzotto.
E voglio sia chiaro.
Appurato ciò, mettete le uova nell'acqua ancora fredda, accendete il fuoco e portate LENTAMENTE ad ebbollizione. Il che significa di non mettere la fiamma ossidrica.
Ora, appena l'acqua bolle, spegnete il fuoco e, se avete le mani di amianto, allora togliete le uova dall'acqua, se no usate un cucchiaio.
Ora passatele velocemente sotto l'acqua fredda, e rimettetele in acqua calda col sale per pochi secondi.
(non mi chiedete a che serve tutto ciò, non ne ho idea, la ricetta dice questo, quindi...)

Ora, prima della parte difficile, mettete in delle coppette che possono andare in forno (io ho usato delle coppette di acciaio inox) gli spinaci cotti e create un giaciglio per le uova e salatele.
Fate ora la cosa più difficile del mondo.
Dovete sbucciare completamente le uova SENZA ROMPERLE.
Fuori saranno gommose, ma dentro sono liquide, quindi, inventatevi qualcosa.
Ora una volta sbucciate dovete adagiarle sul letto di spinaci.
(inutile che vi dico che io le ho spappolate, vero?)
Una volta superata la prova, mettete sopra le uova le fette di pecorino e infornate con il grill finchè il formaggio non si scioglie e... bhe sfondatevi!
:)

domenica 16 gennaio 2011

Post che non centra nulla con la cucina..

MA DOVEVO METTERLO!
Questo blog è finalmente ricercabile su google!!!!!
:)
festeggiamo!

Spezzatino con Patate (al primo tentativo!)

Un po di tempo fa, spippolando tra le pentole, io e Mirko abbiamo scoperto che se lo spezzatino si cuoce per TANTO TEMPO, viene morbido e burroso.
Non fate le facce di chi già lo sapeva, per noi è stata una rivelazione!
Praticamente, il contrario di quello che si fa con la carne alta toscana (vedi tagliata) che va appena scottata per farla restare tenera...
Quasi insospettiti da questa strana scoperta, avevamo fatto un tentativo di mezz'oretta di cottura e funzionava.
Allora oggi facciamo le cose per bene, che tanto Mirke è a fare i giochini al computer e la sua fame non recalcita :)

Allora, sta volta la spesa si fa per bene:
  • una vaschetta di spezzatino di manzo (se avete un macellaio low cost, tanto meglio!)
  • 3 patate
  • una carota
  • una costa di sedano
  • uno spicchi d'aglio
  • mezza cipolletta
  • un rametto di rosmarino
  • una foglia di alloro (oggi sono pignola!)
  • sale e pepe q.b.
  • olio e.v.o.
  • mezzo bicchiere di vino rosso
  • farina q.b.
  • brodo vegetale
Ok, premetto che questa ricetta è per tutti quelli che non hanno la pentola a pressione, questa magica soluzione a tutti i problemi di tempo!
Prendiamo la carota, il sedano, la cipolla e l'aglio e tritiamoli (no, oggi niente minipimer!).
Mettiamo un po' d'olio nella pentola, e una volta caldo facciamoci rosolare il trito, aggiungendo il rosmarino e l'alloro.
DEVE ROSOLARE, via di mezzo tra carbonizzare e sciacquettare nell'olio.
Nel mentre infarinate i pezzetti di carne (giusto un pò se no verrà un pappone immondo!)
Buttateli nella padella (no, era una pentola!) e fateli rosolare anche quelli. Ci vogliono cira 10 minuti, non abbiate fretta! Devono formare quella gustosa crosticina fuori!
Ora, mentre aspettate, invece di togliervi i punti neri allo specchio, preparate il brodo e tagliate le patate.
Se siete veloci vi resteranno 2 secondi per grattarvi la testa, se no lasciate le patate LONTANO DAL CANE (esperienza) e fiondatevi a mettere mezzo bicchiere di vino rosso nella carne per farlo sfumare.
In tutto questo primo tempo il fuoco è medio-alto!
Quando è che il vino è sfumato?
Quando non si sente più l'odore di alcool, ossia quando avvicinandovi alla pentola non sentirete più la fiatella di un dopo sbronza di un manzo bruciacchiato al sole... Ma come, mai visto un manzo sbronzo?

Ora, se vi sembra che il vostro vitello abbia passato la sbornia, versateci sopra il brodo, le patate e fate cuocere a fuoco bassissimo per circa un'oretta.

Dovrebbe, e dico DOVREBBE, essere venuto ottimo, ma non posso dirlo con certezza che il mio sta ancora cuocendosi! (ma dall'odore promette bene!)

Vi farò sapere... :)

sabato 15 gennaio 2011

Zuppa di Cavolo Romanesco e Patate (con sollucchero di galbanino finale)

Ancora zuppe, ebbene si!
Il fatto è che mi lasciano a casa da sola, e mi ritrovo un cavolo romanesco, delle patate, riso e tagliatelle.
Tagliatelle al cavolo? maddeche.
Il riso lo lasciamo ai malati di emergenza, quindi!

  • un cavolo romanesco medio
  • una cipolla
  • uno spicchio d'aglio
  • 2 patate medie
  • olio e.v.o.
  • galbanino a volontà
  • peperoncino
Come ripetiamo a volontà: niente di più facile.
Tagliuzza come meglio credi patate e cavolo.
Frulla (lo so, sono minipimer-dipendente) la cipolla e l'aglio.
Olio nella pentola e soffriggi la cipoll'aglio, il peperoncino e le patate per un paio di minuti.
Poi aggiungi il broccolo e fallo ambientare con i suoi nuovi amici mescolando bene per altri due minutini.
Copri tutto con acqua calda (aho, oggi non volevo farlo il brodo).
Da quando bolle metti il coperchio e fai andare per 20 minuti.
Sala a cottura ultimata.

Se vi chiedete dov'è finito il mio spirito dell'umorismo, ve l'ho detto, oggi mi hanno lasciata sola, e diciamo che la scatola delle fettuccine non era molto loquace... bhe, sto così.



Frulla tutto, tranne il gatto.

Poi!
Siccome a noi di deprimerci insieme al micio a mangiare una depressissima zuppa di cavolfiore, come dicono dalle parti mie, "PROPIO NUN CE VA", che abbiamo di meglio da fare, prendiamo il galbanino e affettiamolo e riduciamolo a cubetti.
Fatto questo mettiamolo nel piatto e SOPRA versiamoci la zuppa.
Aspettiamo che si freddi un pò, che se già siamo depressi, meglio non infierire.
Et voilà! dalla depressissima zuppa verdognola al pasto dei dementi!
Perchè dementi?
Io sono stata due ore a far fare i fili al formaggio e impazzire, fate voi...
E dopo stavo meglio...


p.s. il consiglio di un vero cheffe sarebbe di usare un formaggio più salato del galbanino... Provate un po col pecorino e fatemi sapere!

venerdì 14 gennaio 2011

Zuppa di Ceci

Fa freddo? mica tanto...
Vabbhè, io la scrivo lo stesso, tanto per quanto mi piacciono i ceci la mangerei anche d'estate!
Allora iniziamo a parlare dei simpatici ceciuzzi.
Io i ceci secchi da lasciare in ammollo non li ho MAI usati. E forse mai lo farò visto che l'unica persona che conosco ad averli fatti ha ottenuto solo 3 chili di zuppa di ceci all'aroma di carbone :)
Quindi lasciamo perdere, osanniamo per una volta lo scatolame!
Allora.. in situazioni di emergenza chiunque ha aperto una scatola di ceci e se l'è pappata così com'era.. buona eh? MADDECHE.

Facciamo un piccolo sforzo e lavoriamoci sti ceci!

Dunque:
  • una scatola di ceci
  • due pomodorini pachino (quelli vecchi in fondo al frigo vanno benissimo direi...)
  • uno spicchio d'aglio
  • rosmarino (o salvia, che secondo me sta alla grande)
  • un po di brodo (che se vi sentite spirituali potete farvi da voi, se no, ahimè dado, ma perfavore senza glutammato!)*
  • olio evo
  • pepe 
Allora, iniziamo con il LAVARE I CECI. Non mi interessa se c'è scritto che sono già lavati e che il liquido di conserva può essere usato per la cottura.
Semplicemente perchè:
  1. anche se sull'etichetta c'è scritto: ceci, acqua, sale. Io non ho idea, e sinceramente neanche voglio averne, di CHE ACQUA sia. Ne di che sale sia.
  2. L'acquiccia in cui sono immersi ha un sapore abominevole.
Quindi, scusate se vi rompo, ma metteteli in uno scolapasta e sciacquettateli per bene.
Ora, ottenuti i nostri PURI ceci, mettiamo in una pentola un filo d'olio, l'aglio schiacciato e il rosmarino o la salvia. Fai soffriggere un po l'aglio.
Poi aggiungi i ceci sgocciolati e falli andare a fuoco medio facendoli giusto insaporire un po'.

A parte, all'inizio di questa ceciata, avrai già preparato il brodo con le tue manine o avrai sciolto il dato (senza glutammato).. BENE, adesso è il suo momento!
Metti tanto brodo quanto basta per coprire appena i ceci, porta a ebbollizione, aggiungi i pomodorini tagliati in quarti e abbasso la fimamma al minimo coprendo col coperchio.
Bene ora hai 20 minuti di tempo per fare quello che ti pare... Quindi non so, fate gli addominali, lavate i pavimenti, farvi una doccia... ok passati questi venti minuti però vi prego di ricordarvi che i ceci magari vanno mescolati...
Se non avete bruciato nulla, prendete metà dei ceci dalla pentola e minipimerateli a volontà!
Riunite il tutto e ancora 10 minuti.... et voilà!

*per quanto riguarda il glutammato, vi spiego il motivo semplice semplice del perchè lo odio. Tutto il cibo ha un sapore, anche un finocchio crudo, anche i ceci, e addirittura i sapori cambiano se usiamo il mestolo di legno o meno... Quindi, perchè coprire ogni sapore per gustarci solo un dado?

mercoledì 12 gennaio 2011

Polpettone al Forno ripieno

E che blog di ricette sarebbe senza il polpettone della mamma??

Quindi inizierei con questo:

Come che c'entra? E' la mia colonna sonora da polpettone, aiuta, fidatevi! :)

Ingredienti (mahna mahana!): (x2)
  • 300 gr di carne macinata
  • un pezzetto di pane o 3 fette di pan carrè
  • un goccetto di latte (mahna mahana!)
  • un uovo
  • una manciata di parmiggiano (e chi mi dice che si scrive con una sola G, sappia che la seconda è per il gusto)
  • 3 fette di galbanino
  • 3 fette di mortadella
  • sale q.b.
  • olio e.v.o.
  • colonna sonora dei muppets a ripetizione
Ora, togliete tutti anelli e anellucoli che avete e mettete in una ciotola il pane e ammollatelo con un goccetto di latte. Poi mettete la carne, il parmiggiano, l'uovo, il sale e godetevi l'impastamento.
(per vedere se era buono di sale, mia mamma lo assaggiava... oddio, se vi regge, fatelo!...io no) 

Lavatevi le mani (se no vi sguiscierà tutto via dalle stesse e vi ritroverete dopo due anni con i bicchieri e ogni cosa che avete toccato ancora ricoperta di polpettone secco, parola dell'esperienza!) e tagliate le fette di galbanino a cubetti, la mortadella a striscioline.
Ora, a meno che non volete fare le acrobazie con i piedi e la massa di polpettone, cosa che ho provato miserevolmente a fare, schiacciate il polpettone su un piatto e metteteci il ripieno.
Richiudete il polpettone (io mi sono sentita tanto brava quando ci sono riuscita) in modo da impedire la fuga al formaggio.
Scaldate il forno a 180° e ungete il vostro polpettone con le mani intrise d'olio.
Mettete il polpettone in una teglia, infornate e cuocete per mezz'oretta.

Ora, mia mamma lo faceva in pentola, ma io ho pentole troppo piccole in questa lilliput-casa, ma si può fare anche così, è ottimo.

p.s. io ho approfittato del forno per metterci anche le patate... gnam!

martedì 11 gennaio 2011

Il Frico Friulano (ossia il modo più frico di fare le patate)

Sapevate che sono per un quarto friulana?
Ebbene si anche se in friulano so dire solo "biele frute" che sarebbe "bella bimba"... :)
Ora io da quando sono nata ricordo solo una cosa nettamente e in maniera onnipresente nel mio stomaco: il frico.

Solo che allora non sapevo si chiamasse frico (l'ho scoperto un anno fa) ma lo chiamavo semplicemente e sbavosamente: tortino di patate.
Ora, le dosi sono tutte molto a occhio, ma sono sicura che basterà come contorno per tutti... Io me lo mangio intero da sola ma che volete farci?

Allora il vero frico è un tortino di patate e formaggio... Forse più formaggio che patate, ma a casa di mio padre si faceva in maniera povera, senza formaggio (e sento già le urla di gioia degli intolleranti!!)

Quindi iniziamo:
Mettete da parte tutti i preconcetti sulle patate, sul bruciaticcio, sull'appiccicoso, sui "leganti culinari" e prendete una padella antiaderente e un coperchio che ci stia perfetto... fatto?
(si, ok, mettete via pure la maledetta colla vinilica, dai)

Ingredienti:
  • patate (quante bastano per riempire la vostra padella creando uno strato di circa 5 cm)
  • olio
  • sale
  • rosmarino
Fine. E non vi lamentate, che fidatevi basta così.
Allora mettete pochisssimo e ripeto POCHISSIMO olio nella padella.
Poi tagliate le patate (senza buccia) a fettine sottili, più sottili sono meglio è, quindi direi di usare la lama della grattuggia, ma se vi sentite abbastanza sushi-styla fate anche con la katana del vicino.

Ora disponete le fettine in strati nella padella, mettete il coperchio, mezza tazzina d'acqua e andate a fiamma media e un po di sale.
L'essenziale è che la fiamma sia sempre controllata e che piano piano diate una forma al tortino aiutandovi con un mestolo di legno.
Le patate per magia si afflosceranno (che magia eh!) e voi le lavorerete dandogli delle pacchette di congratulazioni sopra il tortino e ricomponendo le patate ribelli dei bordi... appena riuscite a creare un bel tortino e le patate sembrano bel spiaccellate, AUGURI.
La prima volta ho volato tutto in terra (con somma gioia di Pacha), la seconda bhe... è ancora sul soffitto.
Quindi se sapete girare una frittata, nessun problema, giratevi sto frittatone.
Se non sapete farlo, la cosa migliore che vi posso suggerire è: non fate gli eroi.
Ammettete quesata mancanza, lo so, è dura.
Ora, se perfavore ci asciughiamo le lacrime e evitiamo di far bruciare il frico che attende che finisca la nostra crisi culinaria è meglio.
Ok, prendete un piatto grande come il tortino.
Rovesciate tutta la padella sul piatto velocemente.
Ora avete il tortino sul piatto e lo farete scorrere sulla padella.
Facile no? (facile per voi, a me è caduto anche così....)

Ok ora attendete che si cuocia la parte sotto che dovrà fare la crosticina...
Appena è fatta (e solo dio sa davvero quando è davvero pronta, o Lui, o mio padre) spegnete il fuoco e mettete il frico su un bel piatto.
Un pò d'olio e del rosmarino... e la vostra bava, ok.

p.s.servitelo caldo, ma secondo me è ancora meglio quando si fredda un po'... è libidinoso!

lunedì 10 gennaio 2011

I Carciofi secondo mio padre :)

Mio padre, devo dire che negli anni sta sviluppando una predilezione per carciofi e patate.
Ma per ora ci occupiamo dei carciofi.
La specialità assoluta carciofesca è duplice:
  1. Carciofi fritti
  2. Carciofi crudi con scaglie di parmiggiano, limone e pepe
CARCIOFI FRITTI
  • carciofi
  • farina
  • sale
  • olio di semi
Il segreto dei carciofi fritti è: pulirli bene e ottenerne solo il cuore e tagliarli sottilissimi.
Io faccio così, li taglio in quarti, e poi ancora a metà o in tre.
E' un operazione che richiede un buon coltello e la capacità innata di evitare di affettare anche falangi varie.
Quindi, se siete riusciti a fare in modo di avere ancora dieci dita dopo l'operazione, scaldate ABBONDANTE OLIO, che dev'essere un olio leggero, di semi.
Per usarne meno usate una pentola tipo wok, col fondo stretto.
Mentro l'olio si scalda, passate i carciofi in poca farina, davvero poca.
Schiaffateli in olio senza pietà e aspettate che diventino ben dorati.
Metteteli ad asciugare su carta assorbente e salateli.
Sono decisamente la cosa più sfiziosa al mondo, PIU' delle patate fritte, che è tutto dire!

CARCIOFI CRUDI CON PARMIGGIANO, LIMONE E PEPE

Sinceramente la prima volta non ci credevo... crudi?
Ebbene si e OTTIMI.
  • carciofi
  • parmiggiano in scaglie
  • pepe
  • limone
  • sale
Allora si tagliano sempre a fettine sottilissime come prima.
Fatto ciò ci si spreme sopra il limone, che impedisce di farli annerire, quindi AGITE SUBITO!
si aggiunge pepe e sale, si mettono scaglie di parmiggiano sopra.
(non so se questa ricetta l'ho effettivamente inventata io o davvero l'ha fatta mio padre, ma forse l'ho solo rielaborata e lui così ci faceva i funghi-fungo crudi.... mmmm... comunque fidatevi, OTTIMI!)

Pear Crumple al cioccolato (perchè la bava non basta mai!)

Allora questo è un arrangiamento, diciamo poetico della crumble originale.
O meglio, diciamo che non mi va di stendere la frolla?
Vi spiego, l'altro giorno ho fatto un dolce di frutta e mi è avanzata la frolla (si, ve la darò la ricetta!) che mi annoia tantissimo stendere per fare i soliti biscotti.
Quindi, visto che ero in vena di dolci senza che mi andasse di impastare troppo, l'ho fatta diventare una crumble.
Niente mele? ok, pere! Ma allora se metto le pere non posso ignorare il dio-cioccolato!
Quindi ricapitolando:
  • pasta frolla avanzata
  • zucchero
  • pere
  • cacao amaro in polvere
Niente di più semplice, aggiungete il cacao alla frolla e fatela sbriciolare.
Imburrate e infarinate la teglia, metteteci le pere pulite dal torso e dalla buccia sul fondo, una spolverata di zucchero sopra, mettere lo sbriciolume e infornare ai soliti 200° per 30 minuti (occhio a non farla bruciare che io ho rischiato!)
Fate freddare e slurpate :)

Zuppa di Funghi Champignon (o dei funghi fungo)

Sapevate che champignon in francese significa fungo?
Perfetto quindi oggi useremo i funghi fungo, tanto per essere corretti.
Con questo simil-freddo la smania di zuppe avanza, ed essendo un'amante di funghi-fungo, non posso che unire le due cose.

Ingredienti: (per due)
  • 500gr di funghi champignon
  • 1 carota
  • 1 cipolla
  • 1spicchio d'aglio
  • olio e.v.o
  • panna da cucina 
  • sale e pepe q.b.
  • mezzo litro di brodo (facoltativo)
La ricetta è facile facile, si fa da sola e voi potete guardare la tv mentre i funghi si affettano da soli... vi piacerebbe eh?
Primo step: lavare i funghi.
Quando li comprate sono in quelle simpatiche vaschette che vi mostrano i loro lisci e bianchi cappelli.
Quando aprite la vaschetta scoprite il gambo terroso e già pensate "come ca... lo lavo adesso?!"
Fate come me e come tutte le persone dalla mente acuta: tagliate i gambi terrosi!
Ovviamente solo la parte più terrosa, poi lavateli bene sotto l'acqua (ad uno ad uno si) e tagliateli a fettine.
Mettete l'olio nella pentola e fate un trito di cipolla e carota (io vado di minipimer, non so voi)
mettete il trito nell'olio caldo con lo spicchio d'aglio.
Fate rosolare e infine aggiungete i funghi. fateli cuocere col coperchio per un quarto d'ora, poi aggiungete qualche mestolata di brodo (o acqua se siete pigri, ma calda perfavore!)
fate andare un'altro pochino senza coperchio e aggiungete mezza confezione di panna mescolata a metà di acqua (ho preso il vizio, il latte non ce l'ho mai!)

Mettete sale e pepe q.b e coprite facendo cuocere ancora per un quarto d'ora (a fuoco basso, eh!)
Passato il tempo, prendete metà della zuppa e frullatela col minipimer, prendendo la maggiorparte del brodino.
Riunite il tutto, date una scaldata per altri 5 minuti et voilà!

Se proprio vi sentite fighi potete servire su dei crostini di pane caldi e un filo d'olio a crudo!

Le Puntarelle (queste sconosciute)

Che ve lo dico a fare che qui non sanno cosa sono???
...ok, neanche voi. Perdonati.
Allora le puntarelle sono un... "insalata" chiamiamola così che si prepara con le costole interne della cicoria detta "pugliese". La cicoria originale è questa.
Se ne usano solo le costole delle foglie, la parte dura insomma.
Si devono tagliare finemente per la lunghezza e farne dei filamenti sottili... con il coltello ci vuole un'eternità!
Ora, siccome mia madre mi vuole bene e non poteva concepire come potessi passare 2 ore nette a pulire le puntarelle, mi ha regalato questo fantastico aggeggio che consente di inserire al centro la costola della cicoria e affettarla in un nano-secondo.

Ma serve davvero che vi dica che qui la cicoria pugliese non si trova??? Forse ogni sei mesi al mercato...
Ma io senza puntarelle non vivo, quindi, ci adatteremo.
Prendete il cosidetto "cicorione", la cicoria normale.

Ingredienti:
  • Cicoria (quale che sia)
  • acqua fredda
  • pentola
  • ciotolone
  • olio e.v.o.
  • 2 spicchi d'aglio
  • aceto di vino rosso (anche balsamico, concesso)
  • sale e pepe q.b.
  • filetti di acciughe (che si possono omettere se vegetariani)
Allora, se avete un taglia puntarelle sarà tutto più facile, se no, armatevi di pazienza.
Tagliate le foglie liberando la sola costola e lavate i gambi così ottenuti. (se vi azzardate a buttare gli "scarti" siete dei menni, quella è comunque cicoria!! conservatela e passatela in padella magari no?)
Nel frattempo il vostro piccolo aiutante, o voi stessi, avrà preparato una pentola di acqua fredda e fatto spazio in frigo.
Tagliate i gambi lungo la lunghezza e fateli a satriscioline sottili (pazienza, tanta!).
Appena li tagliate metteteli nell'acqua gelida della pentola e... MAGIA! si arricceranno!
una volta che avete affettato tutte le puntarelle mettete la pentola in frigo per mezz'oretta con tutte le cimette dentro.
In the middle, prendete la ciotola e buona volontà (secondo scaffale a destra)
Prendete l'olio e versatene un fondino. Mettete acqto q.b. per dare un sapore equilibrato.
Tagliate in due gli spicchi d'aglio e strofinateli sul fondo della ciotola finchè l'olio non sappia d'aglio.
(mia cugina ce li mette a pezzetti, ma poi l'effetto anti-vampiro è assicurato!)
A questo punto, se non siete vegetariani  prendete 4-5 filetti d'acciuga e scolateli dalla loro sugna.
Metteleli nella ciotola e rimestate, anche se si sbriciolano.
Scolate le puntarelle dall'acqua fredda e versate quel groviglio informe nella ciotola.
Mescolate nel "guazzetto" rigorosamente con le mani (se le fate capirete perchè, essendo aggrovigliate sarà impossibile dividerle in altro modo!)

come verranno

ora salatele e sfondatevi!!!!!!!!!!

Quaglie al vino bianco con pomodorini pachino

Questi simpatici animaletti li avevo visti solo nel pollaio di mia sorella, sono mitici, sembrano delle piccole gocce paffute dotate di zampe atletiche.
Il mio sogno era rapirle dal pollaio e portarle a Siena, dove sarei andata in giro con un esercito di sette quaglie corridrici...
Gironzolando per il supermarket con Mirko, abbiamo trovato delle quaglie, una vaschetta da 4, già pulite e pronte per la cottura! Ottimo si fanno!
Come ricetta ho usato quella con cui mi a mamma fa il pollo a pezzi (bavetta...)

Ingredienti:
  • 4 quaglie già eviscerate
  • 5 pomodorini pachino
  • un bicchiere di vino bianco (inutile dirvi che il mio era sempre tavernello, vero?)
  • uno spicchio d'aglio
Allora innanzitutto vi dico di NON FARE COME ME. Ossia preparatevi prima.
Le quaglie, una volta tolte dalla vaschetta, NON SEMBRANO AFFATTO PICCOLI POLLETTI.
Le quaglie sono così.
Le mie avevano le zampe ancora più lunghe, somigliando terribilmente a piccoli uomini in miniatura.
Orrore. ORRORE.
Ok, ma che facevo? Tutto si può fare!
Quindi, tra urla di terrore e crisi di panico, pari solo a quella volta che con mia madre dovevamo cucinare l'aragosta (che per chi non lo sa va cotta DA VIVA), sono riuscita a mettere un filo d'olio nella padella, schiacciare lo spicchio d'aglio e buttarci le quaglie a rosolare.
Devono rosolare bene, in ogni punto, il che significa che le vedrete in ogni angolazione, ripeto PREPARATEVI.
Fatele quindi rosolare bene e quando lo sono, versateci il bicchiere di vino bianco.
Lasciatelo evaporare e dopo che sarà asciugato mettete i pomodorini tagliati in quarti.
Salate e pepate e coprite con il coperchio.
Fate cuocere a fuoco medio per mezz'oretta, girando di tanto in tanto le quaglie.
Se dopo la mezzoretta il risultato è troppo liquido, fate asciugare il sughetto ottenuto a fiamma alta e senza coperchio.
A mio parere è mooolto più buono se i pomodorini bruciacchiano un po'!

Ora, servite e attaccate le quaglie con tutta la verve che avete, facendo attenzione alle piccolissime ossa acuminate!

(commento di mirko: "ottimo! ma ci si mette troppo a mangiarle" ...no comment, se non che le farò una volta ogni morto di papa)

Crema Pasticciera, il mio vanto assoluto tra l'alchimia e la stregoneria

Io ho un uomo crema-dipendente.
Lo so, è una brutta cosa, ma neanche al sert sono riusciti a fare nulla...
Forse il vero motivo per cui stiamo insieme è che la prima cosa che ho cucinato in vita mia è stata proprio la crema pasticciera, sotto l'occhio vigile di ZiaDora.
Vi ricordate cosa ho detto su zia? Che mi ha insegnato come applicare la magia alla cucina.
Ora vi spiego...
La crema pasticciera, per chiunque l'abbia mai provata a fare, è il primo mistero della fede in cucina.
Le Basi di questa scienza applicata alla crema sono:
  • La crema IMPAZZISCE, ossia crea grumi degni di un mastodonte, sciogliendosi da altre parti.
  • La crema può BRUCIARSI più rapidamente del battito d'ali di un colibrì
  • La crema VA GIRATA SEMPRE e SEMPRE NELLO STESSO VERSO (per motivi alchemici che non so spiegare)
  • La crema VA FATTA CON PAZIENZA e con LA COSCIENZA PURA  (ridete eh? provate a farla da incazzati, poi vediamo come viene)
  • Fare la crema è un'arte, tramandabile solo dalle donne della famiglia :)
Detto questo, fate degli esercizi di meditazione prima di fare la crema, il saluto al sole va benissimo, ma consiglio anche la respirazione Nadi-sodhana (secondo me creata dagli yogi per fare la crema, ma è solo una mia idea!).

Ora che siete rilassati, prendete gli occorrenti:
  • 2 tuorli
  • 50 gr di zucchero
  • 250 ml di latte freddo
  • 25 gr di farina
  • un mestolo DI LEGNO
  • un pentolino dal fondo spesso
  • un setaccio per farina 
Ora, le proporzioni sono queste, potrete raddoppiare o moltiplicare a piacimento!

Prendete i tuorli e SOLO I TUORLI e mescolateli con lo zucchero accuratamente pesato (direttamente nel pentolino!).
Lavoratelo con il mestolo di legno finchè non sia una bella cremina, come l'uovo sbattuto dell'infanzia.
A questo punto aggiungete la farina setacciata MESCOLANDO SEMPRE.
lavorate la crema finchè non sarà liscia liscia e omogenea... se necessario rifate gli esercizi yoga.
A questo punto aggiungete A FILO il latte mescolando sempre.
E' difficile che non vengano grumi se non state attenti a come mettete il latte!
Una volta ottenuto il composto mettetelo sul fuoco più piccolo alla fiamma più bassa.
Recidete i contatti con l'esterno e giurate solennemente di non abbandonare mai la vostra crema.
Mescolate PER TUTTO IL TEMPO CHE è SUL FUOCO sempre con lo stesso movimento, sempre nello stesso verso... Può succedere che entriate in trance, ma va bene così.
Mescolando sempre non fatevi prendere dalle smanie e non azzardatevi ad alzare il fuoco!
Quindi la crema arriverà ad un punto in cui inizierà ad addensarsi (che è poi quando bolle)
Continuate a mescolare finchè non avrà la consistenza desiderata (ma per max 4 minuti dal bollore!!)

Ora spegnete il fuoco e la vostra cremina è pronta.
Fateci quello che volete ma fatela freddare!

p.s. nascondetela dai Mirki se avete intenzione di farci un dolce! (ognuno, una volta fatta questa crema avrà un mirko in casa, ed è per questo che vi parlo di stregoneria, come credete abbia convinto qest'uomo a stare sempre in casa mia??? La crema è il miglior filtro d'amore che posso consigliarvi!)

Lasagne al Ragù come promesso..

Dove eravamo rimasti?
Ah si giusto, mi era finita la bombola e Mirko ha trovato la geniale idea di fare le lasagne, portandomi:
  • una busta di besciamella pronta (oh, non storcete il naso, senza bombola come spacchio la facevo la besciamella??)
  • due confezioni di pasta fresca per lasagne all'uovo (necessario fosse fresca che non potevo sbollentarle prima!)
  • parmiggiano grattuggiato
  • burro per il tegame
  • il tegame!
A cui ovviamente si aggiungeva il mio ragù...
Dunque premetto che NON HO MAI FATTO LASAGNE IN VITA MIA.
Ma in questi casi mi fido molto della ormai famosa fame primordiale...
Dunque ho scaldato il forno a 200° (ma se lo avete tradizionale o migliore del mio, anche a 180°)
Quindi ho imburrato la teglia e ho messo circa tre cucchiai di ragù (dipende dalla grandezza della teglia, io ne ho fatto 2 piccole, ma comunque non deve essere un vero strato di ragù, piuttosto, un accenno)
Poi ho messo il primo strato di sfoglie.
E adesso qualcuno mi deve spiegare che cavolo gli ha detto al signor Conad di tagliarle in quel modo, non entravano in nessun modo! Dopo varie peripezie e consigli di ingegneria da parte di Mirko, dopo aver tentato invano di contattare il campione mondiale di tetris e aver rivisto sei volte la specifica puntata simpson in proposito, Pacha mi è venuto in aiuto.
Mi era caduta una sfoglia e ne ha rubato un pezzo...!!! In che modo mi ha aiutato? UN PEZZO, capite??
Si ok la faccio breve, erano flessibili quindi potevo romperle nella dimensione che volevo senza che si scheggiassero...
Quindi, primo strato di sfoglia, poi ho messo la besciamella in uno strato compatto, uno strato sempre compatto di ragù, e sopra una spolverata di parmiggiano. Così finchè c'è spazio nella teglia!
L'ultimo strato l'ho fatto mescolando il ragù rimasto con la besciamella e creando un unica cremina, spolverata infine di parmiggiano.
Ho messo poi tutto in forno per una 40ina di minuti, ma dipende sempre dal vostro forno, la sfoglia si cuoce in 25 minuti (non preoccupatevi dell'effetto blob nello strato superiore che si gonfierà e arriccerà!, poi smette, dicono..) quindi smettete la cottura quando la parte superiore è ben dorata...
Io alla fine gli ho dato una botta di grill, perchè ho una sorta di divinazione per le croste!

Quindi fate freddare, essenziale se avete bambini piccoli o se avete a che fare con gente come Larry e Mirko, così potete prevenire le (ahimè nel mio caso inevitabili) ustioni alla gola ai vostri piccoli..
 e Servite.
Buon Appetito!

P.s. non è avanzato nulla.... due teglie in tre, bel record! :)

Apple Crumble (ovvero come iniziare a sbavare low-cost)

Allora, avete presente una normale cucina no?
Ok nella cucina delle mamme c'è sempre tutto quello che serve per fare un dolce, uova, lievito, latte, farina...
Ecco, nella cucina dello studente, NO.
Forse al massimo troverete delle uova di piccione sul balcone, ma sconsiglio l'uso culinario.
E se avessimo voglia di dolce senza muovere il sedere da casa?
Presto detto: APPLE CRUMBLE!
(Questa ricetta è stata trasmessa dalla sorella eco-freak a cui non dirò mai abbastanza grazie!)

Ingredienti:
  • 4 mele (anche muffite, vecchie, di colori improbabili...)
  • 180 gr di zucchero (che in cucina c'è sempre per evitare cali glicemici da studio)
  • 100 gr di farina (sono pochi, avete presente quella busta di farina dimenticata dall'anno scorso in fondo alla credenza?? Ecco, assicuratevi che non sia un diventato un hotel per tarme, poi andrà benissimo!)
  • 120 gr di burro
  • una teglia
  • cannella in polvere (opzionale!!)
Allora, se come me avete sempre fatto a botte con la pasta frolla, rilassatevi. Niente uova, niente frolla :)
Questo dolce è la cosa più facile, rilassante e anti-stress che potete fare... Ottimo per scongiurare l'ansia da esame!
Dunque Imburrate e infarinate un po la teglia (come si fa? prendete un tocchetto di burro, spalmatelo sulla teglia con le vostre dita, spero pulite e ungetelo per bene... poi prendete una manciatina di farina e fatela scorrere ruotando la teglia in ogni angolino imburrato)
Sbucciate le mele e tagliatele a fettine sottili, disponendole poi in uno strato sulla teglia.
Spolverate circa la metà dello zucchero sulle mele insieme alla cannella (che con le mele è la cosa migliore che vi possa succedere nella vita.. e quelli che non la amano, come Mirko, vivranno solo a metà)
Una volta fatto questo passiamo al divertente-sfogante e molto spesso strafogante passaggio.
Prendete il burro e fatelo a tocchetti, mettetelo insieme alla farina e lo zucchero avanzato in una terrina.
E ora pensate di avere davanti il pongo, o qualcuno che vorreste tanto torturare e iniziate a pizzicare ripetutamente questo mischiume come meglio vi viene, strofinatelo tra le mani, insomma SBRICIOLATELO!
Il risultato dovrà essere una massa di pallini, o meglio, quello che viene spesso al posto della pasta frolla.
Otterrete una cosa sabbiosa e informe, come fossero biscotti sbriciolati.
Per assicurarsi che sia ben amalgamato, assaggiate un pallino... Ok, se vi viene voglia di mangiare cruda l'intera ciotola, direi che ci siamo.
Adesso SMETTETE DI ASSAGGIARE PALLINI e anche di girare per casa facendoli assaggiare anche ai muri per lodarvi di aver creato il sapore divino!
Ora nel forno che dovrebbe essere già caldo a 200° (perchè ovviamente lo avrete acceso prima di perdere i sensi per iperglicemia vero?) mettete la teglia con le mele e sopra ci versate il composto sbricioloso.
Se ve lo siete mangiato crudo, fatene un altro e andate in farmacia a comprare un purgante forte.
Nel frattempo, tra la fila in farmacia e il clistere, saranno passati 30 minuti.
La crumble dovrebbe essere pronta, ve ne accorgerete perchè inizia a dorarsi (e NON bruciarsi!) in superficie, o dal profumo... oppure perchè se aprite la porta di casa ci trovate tutto il vicinato armato di cucchiaio e con sguardi degni delle pecore nella puntata Simpson dei tomacco... CHIUDETE COL PALETTO.
Lasciate freddare leggermente e.. sbranatela!

Per i veri golosi io consiglio di accompagnare la crumble di mele con del gelato alla crema (crema eh, non troiai vari!) oppure, come consiglierebbe la tradizione inglese, versateci sopra della crema inglese!

Ora vi lascio alla crumble, bavosi e contenti!

domenica 9 gennaio 2011

Il Ragù secondo Julienne (ovvero la relazione più complessa della mia vita, dal post-sbornia alle lasagne)

Avete presente il post-sbornia?
No, non è quello che ho adesso mentre scrivo, maligni che non siete altro.
Un anno fa, o qualcosa del genere, mi sono svegliata a casa dell'amica crucca con una dose piuttosto impegnativa di postumi... Ora, la gente normale prenderebbe un aspirina e tanta acqua, ma, trattandosi di me e della mia fame primordiale, il mio stomaco reclamava qualcosa di grasso, unto e SOPRATTUTTO carnivoro (era una settimana che stavo da Elena che oltre ad essere crucca è anche una malefica vegetariana!).

Quindi, risparmiandovi ogni particolare del risveglio, guardo la crucca e con aria libidinosa urlo (o mugugno non ricordo): "RAGU'!!!!!!!!!!" con la forza di mille villi intestinali affamati e la bavetta alla bocca di un dinosauro albino.

Ok, l'intenzione era buona, peccato che non avevo idea di come si facesse un ragù se non per qualche reminiscenza atavica.. quindi mi vesto alla bell'e meglio e vado (novità assoluta!) al macellaio!
Torno in casa con un bottino così costituito:
  • macinato di manzo per una persona (e il macellaio m'ha guardato malissimo)
  • frattaglie avanzate dal coniglio della vecchietta prima di me in fila al macellaio
  • una carota fresca
  • passata di pomodoro
Poi a casa della crucca ho trovato del sedano muffito e una cipolla precolombiana.
Ho messo un filo d'olio nella pentola, e dentro ci ho fatto soffriggere la carota sminuzzata, il sedano e la forse-cipolla. una volta rosolate ho messo le frattaglie sminuzzate e il macinato facendolo sfrigolare brevemente e poi ho buttato la salsa (circa un bicchiere) e ho fatto sobbollire piano piano... ma dopo appena un ora ero a sbranare il tutto.
Ecco cos'ho imparato da questa esperienza:
  1. MAI cucinare il ragù quando si è affamati (che vale per tutto)
  2. MAI fidarsi delle simil-cipolle (o delle simil-crucche :p)
Quindi, anche se ero soddisfatta del mio risultato, in quelle condizioni avrei mangiato un topo di fogna con il gusto del mio cane per la spazzatura...

Passato del tempo mi sono messa in testa di riprovare, ma il mio estro (sta volta era tutto fatto bene, 3 ore a sobbollire etc...) è stato bloccato da quella che chiameremo la "folle-annacquatrice", scellerata coinquilina che mi ci ha versato dentro un litro d'acqua diaccia (=fredda... senesismi!) sostenendo fosse troppo denso. Le offese me le tengo per me, ma da allora mordo fisicamente chiunque si avvicini alle MIE pentole (piene, se volete avvicinarvi per pulire le vuote siete i benvenuti!)

Quindi questo trauma ha rimandato di molto la mi avventura con il ragù.. ma forse tutte queste vicende hanno creato una sorta di maledizione per cui non sono mai riuscita a finire la cottura del ragù come da tradizione.
Non ci credete?

Ieri decido di fare il ragù COME SI DEVE (ora vivo in un monolocale, nessuno che fruga nelle pentole!).
Quindi faccio la spesa e compro:
  • 200 gr di macinato di manzo
  • una piccola cipolla
  • una carota
  • una costa di sedano
  • vino bianco (era tavernello, lo ammetto, ma già ho parlato delle risorse economiche no?)
  • una bottiglia di polpa di pomodoro (senza nulla dentro, nè aromi nè cazzabbuboli!)
  • una confezione di panna da cucina (non era propriamente per il ragù, poi vi spiego!)
  • tagliatelle all'uovo (che mi sembra siano perfette per il ragù!)
  • (da casa ho usato olio e.v.o., burro e sale q.b.)
Allora, mi sono messa a cucinare subito dopo pranzo, per evitare le urla della fame.
Quindi ho messo in una pentola antiaderente un po d'olio, ho ridotto in purea (non ho la mezzaluna, ma il minipimer sì.. sono la cuoca dell'arrangio!) la cipolla, il sedano e la carota, schiacciando la coda a Pacha (come "che c'entra??"??? ha fatto un salto di due metri e ho rischiato di minipimerare anche il mio piede!) e ho messo uno spicchietto d'aglio... e ok, ma non ditelo a Mirko, aggiunto un pezzetto di burro.
Ho fatto soffriggere un po' di tempo e poi ho aggiunto il macinato.
Ora, il macinato deve ROSOLARE PER BENE. Quanto tempo? Non ne ho idea. :)
Fate così, mettete il macinato a fiamma allegrotta, e rimestate di continuo finchè non si sarà mescolato bene con le verdurine. A un certo punto il macinato inizierà a buttare fuori acqua, creando un guazzetto sfrigolante. Mettete un pò di sale per facilitare l'uscita di acqua e mescolate di tanto in tanto. Ad un certo punto l'acqua evaporerà COMPLETAMENTE ed è esattamente a quel punto che... che la carne INIZIA a rosolare!
Quindi tenetela d'occhio perchè tende ad abbronzarsi troppo in fretta! Quando vedete che sta abbronzandosi, invece di spalmarla di crema solare, fatela sbronzare con mezzo bicchiere di vino bianco. Sentirete subito che lei ringrazierà con l'odore del vino che evapora.
Ecco, adesso affidatevi al naso.. Quando non sentirete più odore di alcool, la carne è pronta e potete buttarci la passata. La ricetta originale vuole che ci sia messo solo UN BICCHIERE di passata, ma secondo me dipende da come piace, se con più sugo o meno sugo... Io di solito lo preferisco con poco pomodoro, ma sta volta volevo provare a farlo diverso e.. ce l'ho messa tutta!
Quindi, una volta messa la polpa, rimestate bene e abbassate il fuoco al minimo (anche quando lo avrete messo sul fornello più piccolo, alla fiamma più bassa, sarà sempre troppo alta!)
Aggiungete sale e pepe q.b. ma contando che poi si ritirerà parecchio, quindi stato sullo sciapino andante :)

Ok ora siete a cavallo, mettetevi comodi e pensate che passerete 4 ore a "covare il vostro ragù". Ora il più si fa da solo.
"una volta messa la passata, dopo circa due ore, abbiate l'accortezza di aggiungere un bicchiere di latte fresco" (citAAAAAAAAAAAAAAAAAAAARG!!
Avete visto la lista della spesa? Niente latte! E adesso?!?
Ok, niente panico... Panna!??
Lo so sono una che azzarda, ma la panna è un latticino, fatto dalla parte grassa del latte... Il mio cervello si è collegato con qualche informazione immagazzinata chissà dove nel reparto "cucina" e mi ha fatto ricordare che effettivamente nella ricetta depositata emiliana c'è la panna a fine cottura... Quindi ok, mi scusi tutta l'emilia, ma l'ho fatto.
Ho mischiato mezzo bicchiere di panna con un'altra metà di acqua (lo so, lo so....)
Poi mi sono messa in panciolle e mescolando ogni tanto aspettavo... L'avevo messo a bollire alle 4 quindi alle (, perfetto per la cena, avrei avuto un'ottimo ragù, le tagliatelle c'erano, organizzo un cenino e invito Mirko e Larry per avere dei testimoni della mia creatura...
Dov'è la maledizione chiedete??
MI E' FINITA LA BOMBOLA ALLE SETTE DI SERA!!!!!!!!!!!!
E alle sette di sera di sabato nessuno ti cambia una bombola. Ok, ha perso un'ora di cottura, almeno tre ore se le è fatte... No ragazzi, non avete capito: NIENTE BOMBOLA, NIENTE PASTA!!

Il panico si è impadronito del mio monolocale in un attimo, Pacha leccava il mobile della cucina in cerca di testimoni che potessero dirgli come arrivare alla carne, io giravo per casa e già mi ingegnavo a creare la "pentola da forno" e guardavo le ciotole di acciaio del mio cane con fare lubrico, quando mi chiama Mirko con l'unica soluzione ovvia: LASAGNE!

Eh, adesso dovrete aspettare un'altro post per le lasagne, ma sappiate che il commento di Mirko, anche sta volta è stato "ottimo, ottimo!" (poi ha aggiunto un esaltato "sono un genio!" fagocitando i miei sforzi di 4 ore nella sua illuminazione lasagnesca e un timido "forse però era meglio se..." che non ha avuto modo di finire perchè è stato zittito da tutti i commensali, cani compresi!)

p.s. quel "era meglio se, si riferiva al fatto che avrei potuto fare io la sfoglia per le lasagne, di cui parleremo nel prossimo post, e a cui la mia romanità ha risposto con un cordiale "vai a farti una passeggiata in un prato verde, che spero sia di ortiche, e torna solo dopo esserti strusciato le sue foglie sul fondoschiena" (ovviamente in maniera meno aulica)

Queste dosi le avevo pensate per due, ma per 4 piatti abbondanti di pasta andavano benissimo, con tanto di scarpetta!

sabato 8 gennaio 2011

Tortino di Spinaci della Mamma

Allora, iniziamo con un omaggio alla signora mamma :)

Quando si è piccoli si è sempre un po' restii a mangiare le verdure.. Lasciamo perdere il fatto che il "piccolo Mirko" ancora ha dei problemi con tutte le cose verdi e che prima non respiravano.
Quindi, per salvaguardare sia la sua salute (mi sembro mia madre, ma va bene) che il suo palato capriccioso ho degnamente rispolverato questa ricetta della mia infanzia.

Ingredienti per l'impasto:
  • latte
  • 1 uovo
  • olio e.v.o.
  • farina q.b. (fateci l'abitudine perchè il QuantoBasta è la mia specialità!)
  • sale q.b. 
Allora, iniziamo con la cosa che per me ha del "profondamente alchemico" perchè non ho mai visto dosi del genere in nessun "libro di cucina"... ma forse non ho neanche mai visto un libro di cucina :)
Dunque, prendete un bicchiere "STANDARD" e usando come misurino le vostre dita (lo so, ma che posso farci!?) mettete 1 dito di olio e.v.o. e 2 dita di latte (ovviamente a seconda della quantità che volete fare moltiplicherete le dita, l'importante è che ci sia il doppio di latte rispetto all'olio).
Fatta questa miscellanea, mettete tutto in una terrina con un uovo. (quindi se ne volete fare di più consiglio di duplicare sempre le dosi, perchè dividere un uovo va oltre le capacità umane!)
Mescolate tutto con l'uovo e aggiungete farina QuantoBasta a ottenere un composto ALTAMENTE APPICCICOSO, mia mamma dice, "più è appiccicoso, più è soffice dopo".
strano ma vero, questo sarà il vostro impasto di base (in barba alle basi già pronte)

Ingredienti per il "ripieno"
  • spinaci q.b. (di solito si fa con la roba avanzata quindi, a seconda della teglia che avete scelto serviranno più o meno spinaci)
  • parmiggiano.. dai sta volta cambio.. "un pugno"
  • 100g (si, si anche io so essere precisa) di ricotta
  • formaggio tipo galbanino
  • 2 uova
  • sale e pepe... indovinate? q.b.!!
Dunque, facile. Prendete gli spinaci cotti (se proprio non sono avanzati provate a saltare semplicemente le foglie con un po d'olio e mezza tazzina d'acqua finchè non appassiscono... non mi scandalizzo se usate quelli surgelati!) e tagliuzzateli al meglio, unite il parmiggiano, la ricotta e il formaggio tagliato a dadini e le uova. sale e pepe q.b.

Assemblaggio! e qui viene il difficile... avete mai visto Blob? Ecco, prima di cimentarvi in questa ricetta che la mia mamma fa passare per "la cosa più semplice al mondo", date un occhio a quel film.
Vi troverete alle prese con quella massa appiccicosa e informe di cui prima, le cui caratteristiche fisiche sfidano le leggi di newton.. credetemi.
Allora, perchè sia indolore, prendere la teglia e fate un bel respiro... Pronti?
Ok: adessoversateilcompostonellategliaeaiutandoviconpalettevarieforzadivolontàelottandosenzarimanerviadesistendetelaalzandobene
ibordiepoifateinmodomagariconipiedi.... Troppo veloce?
ok, rallentiamo, ma ricordatevi che la velocità di cui sopra sarà il vostro unico alleato nella lotta contro il tortino.
Mettete la teglia davanti a voi e versateci il composto della base (ovviamente prima avete messo un po di farina su quella teglia, no?). ora, aiutandovi con qualsiasi cosa (vi prego non le scarpe!) paletta, coltello, forza del pensiero, preghiere alla madonna o imprechi alla stessa, stendetela.
Non odiatemi, lo so. Ma, sempre citando frankenstein "si può faaaaare!"
Ok, abbiate la cura di (sempre con l'aiuto di Padre Pio o Santa Claus) tenere i bordi appiccicati alla teglia. Mentre con una mano la stendete, con l'altra, con i piedi o col naso, come preferite, o vi viene "comodo" cercate di bloccare il processo-blob mettendo il ripieno (ci vuole abilità, ma ce la farete).
Se siete riusciti a fare tutto senza affogare nel ripieno avete tutta la mia ammirazione!
Quindi adesso avrete la teglia con il composto appiccicoso alto ai bordi e dentro il ripieno di spinaci.. che magari se viene qualcuno nel momento vedrà questa compostissima teglia e voi imbrattati da capo a piedi di melma verde e appiccicume biancastro... Fatevi una doccia prima di ricevere ospiti :)

Ora tutto in forno a 180° o anche 200° dipende dal vostro forno (io con quello elettrico scrauso ho fatto a 220° ventilato..) per mezz'oretta, finchè non vedete che il blob è diventato un bellissimo crosticino dorato.

Ora, far freddare e mangiare, oppure tenere in frigo e mangiare freddo da aperitivo... Disse mirko dopo aver denigratro l'idea del tortino verde al posto della bistecca: "ottimo, squisito, ottimo!!!" (il che è un record nei commenti!)